domenica 8 gennaio 2012

contratto delle COOPERATIVE SOCIALI


Cari compagni e compagne vi giro la presa di posizione dell'area programmatica della CGIL che vogliamo F.P. a proposito del rinnovo del CCNL delle cooperative sociali.A.
NO alla preintesa sul Ccnl Coop Sociali
 
Venerdì 16 dicembre è stata firmata l’ipotesi d’accordo sul CCNL delle Cooperative sociali tra Fp Cgil, Fisascat Cisl, Cisl Fp e Uil Fpl con le controparti Legacoopsociali, Federsolidarietà-Confcooperative e Agci-Solidarietà.
Un contratto che è scaduto alla fine del 2009 e che vede i lavoratori del settore, già duramente provati dalla crisi, dai tagli nazionali e locali, privi ormai da due anni di un qualsivoglia aumento contrattuale. Non c’è stato in questo periodo nessun serio tentativo di mettere in difficoltà le controparti, a parte qualche sporadico presidio: nemmeno un’ora di sciopero per sostenere la vertenza del rinnovo contrattuale!
La nostra Organizzazione ha deciso di sacrificare sull’altare dell’unità sindacale ogni iniziativa vertenziale e conflittuale, questo accordo è infatti l’applicazione concreta della linea di Cisl e Uil sulla contrattazione. Non a caso, infatti, lo stesso adeguamento retributivo previsto è nel solco dei parametri individuati dall’accordo separato del gennaio 2009, quello che giustamente allora la Cgil non firmò perché la considerava “una vera e propria operazione di riduzione programmata dei salari”.
La distanza, poi, dalla piattaforma a suo tempo presentata per il rinnovo contrattuale nel giugno 2009 è addirittura abissale: ricordiamo che nella piattaforma si sosteneva che “gli aumenti contrattuali dovranno decorrere dal 1° gennaio 2010” e sugli obiettivi salariali si rivendicava la somma di 145 euro con riferimento al livello C1, anche per garantire “il recupero delle differenze retributive con gli altri contratti del settore” e una quota salariale per la contrattazione di secondo livello.
E’ l’applicazione della linea del “quieto vivere” non solo con le Cooperative, ma anche con gli Enti locali che dovranno rispettare (sempre che lo facciano) quelle tabelle nella costruzione delle gare d’appalto.
Viene proposto un aumento di 70 euro lordi al livello C1, a partire dal gennaio 2012, che non viene erogato in un’unica soluzione, ma in tre tranches, mentre non viene riconosciuto neppure un euro per gli anni 2010 e 2011. Ma la nostra Organizzazione non si era spesa tanto a parole per sostenere il principio correttissimo che dice “a uguale funzione uguale salario”? Non abbiamo sempre dichiarato che il livello retributivo degli operatori dei comparti privati devono essere posti sullo stesso piano del Pubblico Impiego?
L’ultima tranche, massima ironia, arriverà a contratto scaduto, nella primavera del 2013 … non è sicuramente un incoraggiamento a rinnovare l’accordo con la massima rapidità!
Ma non basta! Si prevede anche la possibilità di ricorrere ad accordi territoriali di “gradualità concordata” dalle parti per quanto riguarda l’applicazione degli aumenti contrattuali!
Perchè fare una concessione del genere sul Ccnl, aprendo al piano inclinato delle “gradualità” territoriali, sdoganando il principio della derogabilità della parte economica del contratto? Se si mette in discussione il principio per cui il Contratto Nazionale e i suoi livelli retributivi possono essere applicati difformemente, a seconda del territorio, si mette in discussione l’essenza stessa del Contratto Nazionale e il suo valore generale. A proposito, qual è il territorio, oggi, che possa essere dichiarato “non in crisi”? Su quale territorio oggi non si stanno producendo tagli al welfare?
La grande novità del Ccnl 2010-12 è l’introduzione dell’apprendistato formativo che finora non era previsto in questo comparto.
Si tratta di un aspetto che interesserà tutti i livelli, dalla A alla E, quindi anche operatori con un’altissima professionalità, prevedendo retribuzioni tra l’85% e il 90% del salario pieno della qualifica da conseguire. Si consente alle aziende di assumere un numero di apprendisti che può arrivare a un numero pari all’80% del resto dei dipendenti della cooperativa stessa.
E’ un passaggio pericolosissimo, che metterà le cooperative in condizione di prendere in apprendistato educatori o pedagogisti neolaureati, fino all’età di 29 anni, laddove fino ad ora queste figure venivano assunti a tempo indeterminato per le stesse mansioni. Il contratto di apprendistato sarà una nuova forma di precarizzazione del lavoro nel settore.
Per non dimenticare i 5 euro (più del 7% degli aumenti previsti!!!) che andranno alla sanità integrativa invece che ai salari dei lavoratori … altro bel regalino ai poteri forti!
In questa preintesa non c’è nulla poi che ricordi la centralità delle Rsu e che spinga, quantomeno, le centrali cooperative a prendere atto del fatto che le Organizzazioni Sindacali vogliano una generalizzazione delle Rappresentanza Sindacali elette dai lavoratori e non più nominate. Proprio adesso in cui nei settori pubblici si procederà alle elezioni delle Rsu (marzo 2012), riteniamo che questo dovrebbe sollecitare un percorso necessario di democratizzazione delle rappresentanze e di partecipazione dei lavoratori anche nel nostro comparto.  Riteniamo, infine, negativo non prevedere nel percorso di ratifica di quest’ipotesi di accordo un referendum democratico, certificato e vincolante tra tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore nel quale si possa esprimere il proprio parere. Si prevede una consultazione di cui, però, se ne lascia ai singoli territori la sua applicazione.
 
Per tutte queste ragioni, ovunque ve ne sarà la possibilità, proponiamo di    
Votare NO
nelle assemblee di consultazione che si terranno fra i lavoratori nel mese di gennaio. Chiediamo alle direzioni nazionali delle Organizzazioni Sindacali, in primo luogo a quella della FP CGIL, di cambiare rotta, per chiedere e rivendicare:
  • un contratto nazionale che restituisca potere d’acquisto ai nostri salari;
  • la difesa dei servizi e la nostra dignità di lavoratori, è necessario ricominciare a parlare di una reale parità con il settore pubblico sul piano retributivo e sul piano normativo-contrattuale (orario di lavoro, ferie, maternità, ecc …);
  • per un reale riconoscimento della professionalità.
 
Il rinnovo del Ccnl Coop Sociali e di tutti i contratti privati e la riconquista del contratto nazionale dei dipendenti pubblici non possono che passare attraverso l’apertura di un conflitto che metta al centro l’unità tra i lavoratori pubblici e privati, che parta dal terreno della difesa del welfare e dei servizi ai cittadini. Questo, per noi, oggi è il ruolo di un sindacato che voglia davvero rappresentare gli interessi dei lavoratori e del servizio pubblico.
 
Area Programmatica LA CGIL CHE VOGLIAMO in FP CGIL

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