martedì 10 gennaio 2012

PIANO RIENTRO, PER IL MINISTERO IL PIEMONTE E' INADEMPIENTE

A meta' dicembre, contemporaneamente, la Giunta piemontese rassicurava della buona accoglienza ministeriale sui risultati del piano di rientro e il Ministero, viceversa, lo dichiarava insufficiente in quanto incapace di realizzare riforme strutturali come per le postacuzie, ma soprattutto il Ministero dichiarava il Piemonte insufficiente rispetto al recupero del 5/oo del disavanzo 2004 (Giunta Ghigo), quindi non trasferibili i 509 ml euro per i quali si e' reso necessario il piano di rientro.

Che col piano di rientro si deprima il sistema, senza i vantaggi eventuali di una maggiore entrata dallo Stato, lo ripetiamo dal 2010, da quando Cota ha accelerato il piano di rientro; da quando ha voluto ridurre di 150 ml di euro il finanziamento regionale mentre anche il Ministero si era attestato su una riduzione di soli 50 ml; da quando sindacati e cittadini ci segnalano chiusure e ridimensionamenti dei servizi, prevedibili conseguenze di manovre congiunturali che arrestano il sistema e basta, come il blocco delle assunzioni.
Ed e' dal 2010 che ci sentiamo raccontare da Cota e da Monferino la favoletta che si riducono gli sprechi, non i servizi. Così nel 2012 il bilancio della regione dovrà sopportare l'integrazione di 60 ml di euro perchè l'obiettivo voluto da Cota non si è raggiunto; la maggiore integrazione ai costi della sanità di almeno 200 ml senza alcun reintegro da parte del Ministero sui disavanzi dell'epoca Ghigo.
I cittadini e gli operatori sopporteranno l'ulteriore depressione tra tickets, blocco dei servizi e liste di attesa. Come esito della rivoluzione epocale della sanità leghista, come frutto dello sforzo titanico della cultura industriale dell'assessore,complimenti!! Per favore,ci vengano risparmiate altre rivoluzioni ed altre performances manageriali!
Torino, 9 Gennaio 2011

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