domenica 12 febbraio 2012

report del Tavolo tematico "Funzioni di tutela dell'EnteLocale - bisogni e risorse" della Conferenza del Welfare tenutosi il 3febbraio. Il report è stato redatto da Patrizia Campo dei LAPS

ALCUNI APPUNTI SUL 2° INCONTRO WELFARE 3.02.12

- Intervento introduttivo della Direttrice Servizi Sociali Comune di Torino (sono arrivata subito dopo ma erano presenti altre persone del Laps che se hanno modo di integrare questo report, sono bene accette…).
-    R. Vitale – Regione Piemonte: il suo intervento  ha inquadrato dal suo punto di vista la situazione della Regione sotto l’aspetto delle risorse finanziarie (elenco dei mancati trasferimenti statali, dei tagli pregressi che avranno ricadute sul 2012 e 2013). Nel bilancio 2012 vi sono 68 milioni di Euro di risorse disponibili ovvero 1/3 di quello che si prevedeva. Di questi, 1.250.000 € sono destinati alle famiglie, nello specifico agli asili nido. Il bilancio regionale è in fase di discussione nelle Commissioni competenti in questa fase e ci sono forti criticità, “tuttavia Monferino è disponibile a valutare la destinazione dei risparmi delle Aziende sanitarie alle politiche sociali”.           Apertura del Ministro Salute Balduzzi sulla possibilità di riconsiderare all’interno dei LEA anche prestazioni e/o interventi non solo di natura prettamente sanitaria.
Il Governo sta valutando un’eventuale contribuzione delle famiglie alla spesa relativa ad alcuni servizi, nonché revisione dell’ISEE (i parametri per il calcolo).

Vitale ha affermato che dovrà essere effettuata una verifica dei modelli di assistenza ai non autosufficienti, sia anziani sia disabili, e che è stata fatta una proposta di ridefinizione degli standards agli “amici delle case di riposo”. Il Fondo per la non autosufficienza con risorse sanitarie e in parte con risorse regionali (4-5 mln euro) è stato costituito per blindare le risorse rispetto a come oggi le aziende sanitarie impiegano le risorse stesse e per fare in modo che queste arrivino ai destinatari e non si perdano nei rivoli gestionali.
Anche se il governo ha deciso di non modificare per ora la legge sull’assistenza, per garantire l’equità dell’accesso al sistema, si sta cercando di capire in che maniera le famiglie possono contribuire al sistema delle prestazioni e quali devono essere esenti dalla contribuzione (quali sono gli indicatori di ricchezza delle famiglie e quali tipi di famiglie devono essere chiamate a contribuire (“qual è il target di popolazione che pensiamo di aggredire”).
Inoltre lo scioglimento dei consorzi, che avverrà alla scadenza dei contratti, impone ai Comuni una riorganizzazione: si prefigura un taglio alle cooperative e al Terzo Settore, ma si dovrà fare in modo che i sacrifici siano distribuiti tra tutte le componenti del sistema.

- Cestari – a nome di CGIL, CISL, UIL. Punta l’attenzione sulle/gli 11.000 lavoratrici/ori del settore delll’assistenza colpiti dalla crisi in modo pesantissimo (2 volte Fiat Mirafiori in termini numerici), lamenta l’arenarsi di più tavoli di confronto con enti e istituzioni (es. il tavolo sui LEA) che ha fatto perdere 1 anno di tempo. Ritiene che sia un punto di debolezza la presenza a livello regionale di un unico assessore che assomma le competenze sia delle Politiche sociali che della Sanità poiché le sue attenzioni sono dirottate principalmente verso le politiche e le priorità di quest’ultima.                                   L’IMU, nonostante la metà dell’imposta dovrà andare allo Stato, potrà rappresentare una “leva” per i Comuni a seconda di come verrà applicata, ad es. si potrebbe decidere di applicare aliquote più alte sugli alloggi sfitti.
Ha sottolineato la mancanza/assenza di dialogo con i livelli istituzionali; non si tratta solo di tagli alle risorse, ma di una completa destrutturazione del sistema che non regge sul breve periodo (“il tempo della 328 è finito”) in quanto manca una normativa, manca l’idea di quale sia il welfare di questo paese. A suo modo di vedere è necessario riaprire un dialogo su come ridefinire il sistema da un punto di vista strategico con Regione e Comuni.

- M. G. Breda – Coord. Sanità Assistenza (C.S.A.): è importante ricordare la definizione originaria della persona beneficiaria dell’assistenza sociale (inabili sprovvisti dei mezzi necessari per provvedere al proprio sostentamento) per capire che le risorse finanziarie destinate agli asili nido non dovrebbero stare insieme a quelle rivolte alle politiche sociali (per gli anziani non autosufficienti, i minori in situazione di abbandono, ecc); stesso discorso vale per il “Fondo per la Non Autosufficienza” in quanto rivolto a persone che necessitano soprattutto di cure sanitarie! eppure assorbe risorse del sociale! I LEA sono tuttora in vigore e vanno rivendicati ad es. per i malati cronici non auto. A Luglio 2011 erano 11.000 a Torino le persone in lista d’attesa per i servizi relativi alla domiciliarità. La situazione delle risorse finanziarie presentata dalla Regione è preoccupante perché: 1. i risparmi prospettati derivanti dalla gestione dalle aziende sanitarie non sono formalizzati, al momento sono solo una promessa…2. da tempo si rilevano parecchi posti vuoti nelle Comunità residenziali e nei servizi diurni, non occupati per mancata copertura della quota sanitaria da parte della Regione e sommando tutte le quote che mancano all’appello si arriva ad una cifra che assomiglia molto a quella dei risparmi ipotizzati dalla Vitale! (Quest’ultima non interviene successivamente per smentire…). La L.R. 1/04, che non è mai stata recepita dalla Regione, stabiliva le priorità a cui dovevano essere destinate le risorse finanziarie in questo ambito, in mancanza di tale vincolo normativo le risorse possono essere “distratte” in altre direzioni…                                  Sarebbe importante recuperare i grandi patrimoni delle IPAB, in carenza di risorse come siamo attualmente.

- Neirotti – ANCI: il Governo ha previsto come data di chiusura dei bilanci comunali del 2011, giugno 2012 sapendo che ci sarebbero state enormi difficoltà a chiuderli; i Comuni stanno facendo i calcoli per capire fino a quanto innalzare l’aliquota minima dell’IMU, fissata dallo Stato nella misura dello 0,76 / 1000, per garantire la copertura dei buchi dei bilanci del 2011.   
Neirotti afferma che le risorse che saranno acquisite devono essere spese in modo trasparente per legittimare la tassazione presso i cittadini, anche se sembra che le nuove tassazioni non consentiranno altro che il mantenimento del minimo indispensabile per i Comuni.
                                                                            
- Rappresentante dell’INPDAP-INPS:  racconta un esempio di collaborazione positiva e buona prassi realizzata lo scorso anno, che verrà reiterata quest’anno attraverso la quale il Settore Domiciliarità dei Servizi Sociali della Città di Torino ha  potuto beneficiare di € 1.340.000,00 di fondi INPDAP recuperati con un progetto specifico.                                                                                             

- Geninatti – a nome di ConfCoop. e Lega Coop:  sottolinea che il mondo che rappresenta non è solo quello definito in modo riduttivo dalla Direttrice dei Servizi Sociali comunali come  “concessionari di pubblici servizi”, ma che la relazione con l’ente pubblico è quella di attori di coprogettazione, sussidiarietà ecc.  Rileva che questa Giunta comunale punta molto l’attenzione sui Servizi educativi a cui sono destinati 60 milioni di Euro, sulla Cultura ma non hanno uguale importanza i servizi sociali e l’Istruzione è una competenza dello Stato!
Una riduzione dell’investimento sul welfare ha effetti negativi di aumento della spesa sanitaria, come ci mostrano da tempo studi e ricerche sull’argomento. Altra questione critica è il ritardo dei pagamenti degli enti pubblici, soprattutto le ASL; il sistema ha retto finora cercando di garantire i posti di lavoro ma non si sa fino a quando sarà possibile... Suggerimenti, idee per essere propositivi: si potrebbe considerare le disponibilità di patrimoni che diverse famiglie sono disponibili a mettere a disposizione (senza aspettare la loro morte) non solo al proprio figlio/a perché possa vivere insieme ad altri (problema del “dopo di noi” vissuto da molti genitori di  soggetti disabili). E’ un tema che va affrontato con molta delicatezza ma è arrivato il momento di farlo in modo più concreto.                                                                    
                                                                               
 – Centillo – presidente IV° Commissione consiliare: non rinunciamo a combattere, non facciamoci travolgere da questa crisi, ascoltiamo suggerimenti e raccogliamo nuove idee ad es. si potrebbe pensare di che tutto ciò che viene recuperato dall’evasione fiscale venga destinato alle Politiche Sociali.                                                                         
                                                         
      - Assessore Tisi  alle Politiche sociali e abitative Comune To:  ribattendo all’intervento della Breda, puntualizza che quando è stata emanata la legge che istituiva i Lea eravamo in un contesto diverso, non ci possono essere diritti esigibili a fronte di una non copertura finanziaria corrispondente, preferisce parlare di tutele piuttosto che di diritti esigibili (ricorda che ci sono anche i doveri dell’ente locale verso i minori, non solo verso gli anziani …). Questa serie di incontri è finalizzata a raccogliere idee, proposte in un’ottica propositiva e di costruzione partecipata di alternative perché le risorse mancano e dobbiamo esserne consapevoli e non avere solo un atteggiamento critico  e rivendicativo poiché altrimenti non serve a molto questo confronto. Il prosieguo dei lavori vedrà l’attivazione di più laboratori di approfondimento di tematiche e si prevede di chiudere i lavori  nello spazio di pochi mesi.                 

Nessun commento:

Posta un commento