martedì 27 marzo 2012

articolo di GLOB011 sui NON DORMIENTI

Torino: 26 Marzo "portate una sedia"

Scritto da Vincenzo Graziano e Rebecca Sansoé il 22 Marzo 2012
Torino: 26 Marzo "portate una sedia"www.flickr.com/68751915@N05
Cambia taglio. Una proposta dalla rete "operatori sociali non dormenti"

“Lo sapevate quanto guadagna il portavoce del sindaco di Torino? 150.000 euro l’anno, non si capisce, poi, perché un sindaco dovrebbe aver bisogno di qualcuno che parli per lui…3 euro al mese è invece il costo per sostenere la socializzazione di un minore in carico ai servizi sociali.” Con questa dichiarazione si è aperta la serata organizzata dagli operatori di diverse cooperative sociali sabato 17 marzo al Cafè Liber di Torino.
Gli “operatori sociali non dormienti”, questo il nome della rete di lavoratori, hanno deciso di uscire allo scoperto per portare all’attenzione dell’opinione pubblica la grave crisi che attraversa il settore del privato sociale. Lo slogan: “Cambia taglio!”. Durante la prima parte della serata è stato proiettato un filmato che raccoglieva una serie di interviste, realizzate dagli stessi operatori, che testimonia il lavoro di auto-inchiesta effettuato in questi ultimi mesi. Sono poi seguite esibizioni teatrali e musicali realizzate dagli stessi operatori sociali.
Sono assistenti sociali, educatori, oss (operatori socio-sanitari) che lavorano nei servizi educativi, riabilitativi e di sostegno rivolti a persone in difficoltà (anziani, disabili, persone con disagi psichici, persone con problemi di tossicodipendenze, adulti in difficoltà). Denunciano la riduzione ed in alcuni casi l’azzeramento delle risorse per il sociale. Nel 2008 i fondi nazionali per le politiche sociali ammontavano a oltre 2,5 miliardi di euro, mentre nel 2011 si sono ridotti a soli 538 milioni. Un taglio dell’80%. Nella sola regione Piemonte nel 2012 sono previsti 50 milioni in meno per l’assistenza, che metteranno a repentaglio servizi educativi, socio-assistenziali e sanitari.
Non stupisce scoprire che la prima iniziativa della rete dei “non dormienti” sia stata sfilare in corteo accanto al movimento No Tav in Val di Susa. La loro proposta è molto semplice: 66 milioni di euro si potrebbero risparmiare rinunciando all’inutile opera del Tav (spendiamo 32 milioni all’anno solo per pagare le forze di polizia intorno al non-cantiere), riducendo gli sprechi della Regione Piemonte, tagliando i premi di produzione dei dirigenti del Comune di Torino (2 milioni all’anno per ogni premio) e cancellando i rimborsi ai partiti che si sono presentati alle ultime elezioni per le regionali del Piemonte (20 milioni).
Chiedono al Comune di Torino ed alla Regione Piemonte la definizione dei “livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili”, come previsto dalla Costituzione, un forte investimento nelle politiche sociali, attraverso un congruo aumento delle risorse destinate al sociale, all’educazione ed alla scuola. Chiedono una concreta applicazione del principio di sussidiarietà così come previsto dalla Costituzione e dalla Legge 328/00 sul sistema dei servizi sociali, che dia un effettivo riconoscimento di pari dignità alle organizzazioni della società civile. Inoltre, chiedono il ripristino del fondo per le non autosufficienze e, in una visione più ampia, misure universalistiche di sostegno al reddito contro la povertà ed un concreto aiuto per ridurre i rischi contro la vulnerabilità sociale.
In questi ultimi mesi, le cooperative sociali sono in credito nei confronti delle rispettive Asl, degli enti locali e della Regione. A farne le spese sono le cooperative minori che, avendo indici di patrimonializzazione ridotti, non sono più in grado di anticipare e garantire gli stipendi ai propri dipendenti. Il ritardo degli enti pubblici nei pagamenti delle fatture per quei servizi affidati o appaltati al terzo settore mette a rischio non solo servizi, ma anche posti di lavoro. L’indagine della Regione Piemonte pubblicata nel 2010 quantificava nelle sole cooperative sociali di tipo A un numero di lavoratori occupati pari a 29.600. Oggi, le cooperative sono 312 rispetto alle 275 alle quali faceva riferimento l’indagine.
Prossimo appuntamento, lunedì 26 marzo alle h18 per una riunione/presidio davanti al Comune di Torino, come recita il volantino diffuso dagli operatori non dormienti: “portate una sedia”.

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